LestoNote
QUANDO
IL ROCK ERA CATTIVO
E SAPEVA DI PERIFERIA
("You Really Got Me", The Kinks, 1964)
Aficionados
carissimi,
bentornati
al nostro consueto giovedì musicale. Oggi, lo diciamo subito, grande
giornata: alla sesta puntata di LestoNote, iniziamo finalmente a
mettere in atto quanto detto sin dall'esordio di questa rubrica,
quell'ormai lontano 24 luglio in cui vi raccontammo la storia di I Got You Babe di Sonny&Cher.
In
due parole: mettiamo da parte le nostre scelte e iniziamo a mettere
in questo juke box le vostre proposte/richieste/racconti. Per farlo
abbiamo dovuto sedare il feroce punkabbestia Brando, ma fa lo stesso.
Per ciò che concerne Renoir invece, come risaputo, è sedato di suo,
strafatto come sempre di marjuana.
Dunque,
tra le circa cinquanta richieste valide
(e si legga
l'aggettivo valide in
ogni accezione possibile), la prima che scegliamo è quella
arrivataci direttamente dall'amico TOMMASO TUCCI, che non ci ha
semplicemente suggerito una canzone, ma ben CINQUE, e per ognuna di
queste ci ha raccontato esattamente la storia e tutte le curiosità
del caso.
Come
già scritto la settimana scorsa, per questo motivo il Tucci è
nominato a tutti gli effetti MEMBRO ONORARIO DEL LESTOBUNKER. Oltre a
ciò, visto il puntiglio e la precisione con cui il nostro amico ci
ha consigliato e raccontato tutto, questo che state per leggere è di
fatto il primo articolo
dall'apertura del blog che non è scritto dal sottoscritto
lestoscrivente. Qui io
fungo da semplice braccio, la mente è il Tucci, fornitore unico del
materiale che stiamo qui per spiattellarvi in piena faccia.
Tra
le cinque proposte del Tucci abbiamo scelto quella che ci garbava di
più, vale a dire You
really got me, del
gruppo britannico dei Kinks, attivi ininterrottamente dai primi anni
sessanta fino alla metà dei novanta, uno dei tanti gruppi della
madonna che sono nati in quegli anni lì e che poi però le storie
ufficiali del rock tendono spesso e volentieri a dimenticare, che per
le storie ufficiali sopradette pare siano esistiti solo i Beatles e i
Rolling Stones.
Invece
i Kinks sono stati, come già sottolineato, un gruppo della madonna,
cazzuti come pochi, di quelli che di diritto devono
occupare un posto
d'onore nella storia del rock di tutti i tempi.
Band
fondata nel 1962 da due fratelli originari dei sobborghi di Londra,
Ray e Dave Davies, questo nome viene scelto per attirare su di loro
l'attenzione, per presentarli come qualcosa di diverso rispetto al
panorama musicale del tempo (“kinkiness” significa “devianza”).
Lanciati
sul mercato nel 1964 con le solite cover tanto in voga all'epoca
(loro incisero la celeberrima Long
Tall Sally di Little
Richard), furono sostanzialmente ignorati sia dalle radio sia dal
pubblico.
Ma
il successo è nell'aria, boia se è nell'aria. E arriva, devastante
e squassante, in quello stesso 1964, con il primo singolo originale,
che è appunto la canzone You
Really Got Me, scritta
da Ray Davies, e presentata al grande pubblico con una storica
performance nel corso dello show televisivo Ready
Steady Go!
Orbene,
nel vedere questa performance, noi oggi e gli spettatori dell'epoca,
ci si rende conto al volo di avere a che fare con qualcosina di
parecchio parecchio diverso. Questione di sound certo, ma anche
questione di stile. Altro modo di porsi, di guardare il pubblico, di
stare sul palco.
Niente
a che vedere col fascino luciferino e aristocratico di Mick Jagger,
col dandysmo di Brian Jones o col maledettismo baudelariano di
Richards. I Kinks erano cattivi, nel senso che avevano addosso
la rabbia reale e profonda dei sobborghi, e il loro rock sapeva
veramente di periferia.
Proprio
per quest'anima così viscerale e sanguigna, non tardarono ad
arrivare ostacoli, proibizioni, boicottaggi. Nel 1965, nonostante
fossero da un anno in cima alle classifiche britanniche e la
cosiddetta british invasion stava spopolando in tutto il
mondo, le autorità statunitensi proibirono ai Kinks di esibirsi
negli USA per quattro anni.
La
motivazione di una sanzione così pesante, pur se mai chiarita nel
dettaglio, fu proprio il comportamento della band durante i concerti,
ritenuto eccessivamente brutale e selvaggio.
Tanto
bastò per estrometterli dalla ribalta internazionale.
Ma
per entrare nell'anima dei Kinks, per cogliere e assaporare appieno
la loro diversità, non c'è niente di meglio di capire come nacque
quel singolo, You Really Got Me, che gli valse l'uscita
dall'anonimato e il primo posto in classifica.
Fu
composta, s'è già detto, da Ray Davies. Solo che in sede di
registrazione il fratello Dave, stanco del solito stile chitarristico
pulito dell'epoca, cercò in tutti i modi di dare al pezzo un
colore più potente e aggressivo, più cattivo e periferico,
per l'appunto.
Quel
fenomento di Dave Davies, esasperato e frustrato da una quantità
imprecisata di tentativi falliti e insoddisfacenti, dalla rabbia non
trovò niente di meglio da fare che prendere una banalissima lametta
Gillette e squarciare letteralmente in due, dall'alto in
basso, il proprio amplificatore.
Fece
una prova. E constatato che l'amplificatore, benché sbrindellato
funzionava ancora, continuò a suonare in quelle condizioni. E decise
che quel particolare suono che usciva dall'amplificatore deturpato
era proprio quello che cercava.
Replicato
l'effetto in fase di incisione, il risultato fu il più tipico sound
dei Kinks, il loro marchio di fabbrica: un suono potente e distorto.
Così,
grazie a una semplice lametta Gillette...
Per
quando gli artisti avevano ancora il coraggio di sperimentare e
seguire le strade meno battute...
Per
quando il rock era cattivo e sapeva di periferia...
Alla
prossima,
IL
LESTO
Per
contattarci, suggerirci canzoni o per suggerirci di smetterla di
rompervi i coglioni, potete scriverci a questo indirizzo:
Nelle
puntate precedenti di LestoNote si è parlato di cotali canzoni e
cotali artisti:
STORIA MERAVIGLIOSA!!!
RispondiEliminacontinua così, grande blog