LestoLibri
TRE
LIBRI DA LEGGERE A SETTEMBRE
Aficionados
nuovi e vecchi,
bentrovati
e benserviti al nostro consueto e rituale venerdì letterario.
Dopo
la trilogia americana Fante-Carver-Bukowski e dopo la gitarella
inglese a caccia di Russell, oggi per la prima volta LestoLibri
approda in terra nostrana e ragiona di letteratura italiana
parecchio, ma parecchio contemporanea.
Questa
qua, premettiamo subito, è una puntata un tantinello diversa dalle
altre, nel senso che non la si dedica al profilo d'un autore per poi
andare sul di lui libro di cui ci garba di più parlare.
No,
oggi noi vi si presenta una puntata più d'invito alla lettura che di
riscoperta di quello o quell'altro, consigliandovi tre dico tre
romanzi da leggere nel settembre imminente.
Perché
da leggere proprio a settembre? Anzitutto perché a noi sta sul culo
sta storia dei libri da leggere sotto l'ombrellone e si voleva
dire una cosa diversa. E visto che secondo noi tempo per leggere
bella roba va trovato tutto l'anno (sì, lo si sa da noi, siamo
intellettuali snob e rompicoglioni), si dice settembre semplicemente
perché è il nostro mese preferito. Non solo per leggere, ma pure
per tutto il resto.
I
tre libri di cui vi si parla oggi sono recentissimi (2003, 2008 e
2010 i rispettivi anni d'uscita) e oltre al fatto che secondo noi
sono splendidi (altrimenti mica ve li si consigliavano), sono libri
nascosti, dimenticati che, benché splendidi, sono
stati soffocati da un mercato editoriale che privilegia sempre il
marketing sul contenuto, e non hanno avuto la visibilità che
meritavano.
Tanto
per dire, ho fatto un girello per le grandi librerie ieri mattina, e
ho potuto vedere che non è presente nemmeno uno dei tre. Ma se
interessati, vi indicheremo i link per dove e come ordinarli
(ricordatevi quel che vi s'è detto la settimana scorsa, se non si
tratta di un libro edito da un colosso dell'editoria nazionale,
meglio ordinarli on line i libri, che le librerie fanno ostruzionismo
e ve li fanno arrivare dopo tre mesi).
Andiamo
in ordine cronologico e partiamo dal più antico.
Primo
libro di cui vi si consiglia la lettura settembrina è Vite
minime. Scritti diseducativi di Daniele Boccardi, edito dalla
mitica casa editrice Stampa Alternativa dell'ancor più mitico
Marcello Baraghini nel 2003, collana Eretica.
Non
giriamoci troppo intorno: Daniele Boccardi è un genio. Anzi,
purtroppo ci tocca dire era un genio, visto è tragicamente
morto suicida, a soli trentadue anni, nel 1993.
Non
ha mai potuto firmare un frontespizio, Daniele. I suoi (pochi) libri
sono tutti usciti postumi, grazie al padre elettrauto, che oltre ad
aver creato il fondo Daniele Boccardi, a partire da quel maledetto
1993 ha incessantemente mandato i manoscritti del figlio agli
editori. Finché nel 2001 quei manoscritti non sono arrivati sulla
scrivania di Baraghini, a Viterbo. E Baraghini, saltando sulla sedia,
si è immediatamente reso conto di avere a che fare con un materiale
unico e immenso, doloroso e splendido.
Un
genio di cui nessuno si è accorto, come spesso capita in Italia, e
che quasi tutti continuano a ignorare. Grossetano come Bianciardi
(con cui oltre alle origini condivide molte, moltissime altre cose),
in questa splendida raccolta di racconti che è Vite minime.
Storie diseducative, Daniele Boccardi ci racconta il nulla atroce
e straziante del vivere in provincia.
Li
conosceva bene Daniele, la provincia e i suoi paradossi grotteschi e
incomprensibili, a partire da quelli del suo paese natale, Massa
Marittina, che è già un paradosso di termini, visto che pur
chiamandosi così non ha il mare.
In
questo libro non troverete trame complesse, effetti creati ad arte,
né gli estetismi e le leziosità fini a se stessi che vanno tanto di
moda nei libri di oggi. Troverete la scrittura lucida e disperata di
chi dipinge col tocco violento e dolce del pittore illuminato il suo
mondo spietato e claustrofobico, quella provincia prigione da cui
tutti siamo stati generati.
Troverete
farmacisti, preti di paese, ragazzi sperduti in un mondo troppo
immenso, persone che smettono di amarsi senza un perché, caffè che
sanno di rimpianto. Vite minime, insomma, mediocri, eroicomiche,
meschine, tragiche, semplici. Vere.
Leggetelo.
C'è ognuno di noi, in quelle righe.
Potete
ordinarlo a questo link:
http://www.ibs.it/code/9788872267363/boccardi-daniele/vite-minime-scritti-diseducativi.html
Il
secondo libro è invece il romanzo d'un giovane scrittore romagnolo,
classe '74, che seguo da sempre e amo moltissimo.
Lui
è Cristiano Cavina e il libro si chiama I frutti dimenticati
di Cristiano Cavina, edito da Marcos y Marcos nel 2008.
Ferocemente
e spudoratamente autobiografico, il romanzo è ambientato (come quasi
tutta la produzione di Cavina) a Casola Valserio, il minuscolo paese
natale dello scrittore.
Il
protagonista è un trentaquattrenne che non ha mai conosciuto il
padre, sparito quando era molto più che un bambino senza lasciare
nemmeno un perché. Ma proprio l'essere costretto a immaginare suo
padre, lo ha trasformato negli anni in un uomo dotato di una fantasia
prodigiosa e speciale.
Ora
questo padre ritorna, d'improvviso, con una telefonata, proprio
mentre sta per diventare padre anche lui, assieme a una donna che non
è più tanto sicuro di amare. E dibattutto in una tela che non
riesce a sbrogliare, si trova a dover diventare padre e figlio nel
medesimo momento.
Un
libro divertente e intenso, commovente e lirico. Una scrittura,
quella di Cavina, rapida ed essenziale, travolgente e con una rara
capacità di raccontare e inchiodare il lettore, veloce come acqua
sorgiva dalle rocce.
Per ordinarlo:
http://www.ibs.it/code/9788871684918/cavina-cristiano/frutti-dimenticati.html
Di
tutt'altro genere è il terzo libro che vi si consiglia.
Si
tratta dell'opera prima di Stefano Jorio, Radiazione, edita
da Minimum Fax nel 2010.
All'estremo
minimalismo degli altri due romanzi, qui si sostituisce un affresco a
dir poco apocalittico.
Estate
2004, Roma. Un trentenne appena assunto nei labirintici uffici di un
Ministero, al servizio Opere d'Arte, si trova casualmente e suo
malgrado a scoprire un intricato e pazzesco incrocio di misteri che
si intrecciano in quelle stanze e in quei corridoi bui e inquietanti.
Una
collezione d'arte contemporanea da inaugurare, dipinti archiviati di
cui non vi è alcuna traccia in magazzino, legami assurdi con il
furto dell'Urlo di Munch dal museo di Oslo e con la guerra in
Iraq. Il protagonista, anarchico per nascita e ovunque fuori posto,
tormentato dal ricordo di un amore perduto tragicamente, in compagnia
di un giovane prete tedesco omosessuale di stanza in Vaticano, si
trova ad attraversare un allucinante dedalo di intrighi e corruzioni,
fino a scoprire la verità più sconvolgente possibile.
Con
una scrittura corposa ed elegante, Jorio sposa alla perfezione
dimensione pubblica e privata, in un romanzo avvincente che tiene col
fiato sospeso dalla prima all'ultima pagina, in un romanzo al tempo
stesso thriller e di formazione, d'amore e di denuncia.
Ordinatelo qui:
http://www.ibs.it/ser/serfat.asp?site=libri&xy=radiazione+jorio
Buona
lettura, alla prossima,
IL
LESTO
per
contatti a tempo indeterminato o per vaffanculo senza troppe pretese,
potete scriverci a questo indirizzo:
Nelle
puntate precedenti di LestoLibri si è parlato di cotali scrittori e
cotali opere:
"I frutti dimenticati" lo definirei un libro vero, con una storia vera fatta di persone reali: grazie per avermelo fatto leggere :*
RispondiEliminaGrazie a te Marietto, i tuoi commenti sono sempre meravigliosi :)
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